La rete è fatta di relazioni, intese come connessioni tra individui che condividono interessi. È da questo concetto, esistente fin dalla nascita delle prime forme di comunicazione, che nascono internet e i social network: dappertutto e in qualunque momento raccontiamo di noi stessi, dei nostri sentimenti, delle nostre opinioni, delle nostre idee, aspettandoci che questi vengano condivisi da altri utenti con i quali rafforzeremo la reciproca conoscenza. Il concetto di condivisione, fondamentale quando si parla di benessere nella relazione con l’altro, necessita adesso più che mai di attenzione. L’influenza dei social-network sulla nostra vita relazionale, da quella affettiva a quella lavorativa, è pervasiva: gli smartphone, definiti da Kasia Smutniak, attrice protagonista del film Perfetti Sconosciuti come “scatole nere della nostra vita”, ci accompagnano nella relazioni con noi stessi e con l’altro, spingendoci, inevitabilmente, a riflettere sui nuovi confini della nostra identità, pubblica e privata.
In che modo le relazioni possono beneficiare della rivoluzione digitale perpetuamente in atto? Quanto la narrazione di noi stessi in rete, cioè le nostre modalità di condivisione digitale, influenza psicologicamente la nostra relazione con l’altro? “Perfetti (s)conosciuti?” è una riflessione sulle potenzialità e i limiti della condivisione virtuale, considerata in rapporto al benessere psicologico, relazionale e cognitivo.