Sviluppare una mente compassionevole – un nuovo approccio alle sfide della vita

Quando una persona è in una situazione di forte sofferenza si attiva un sistema di minaccia e protezione in cui la mente è costantemente in allerta per un possibile pericolo imminente.
La mente minacciata è uno stato di allerta costante nel quale l’attività principale è la ruminazione, cioè un pensiero ripetitivo, costante e arroccato su stesso; un pensiero autocritico, impregnato di un misto di colpa e vergogna, un pensiero che illude di trovare una soluzione ma non fa che amplificare lo stato di malessere, di irritabilità, stanchezza, tristezza o paura.

Quando una persona sperimenta un forte dolore però, quello di cui ha bisogno non è sentirsi minacciata e pronta a reagire a un attacco, ma ha bisogno di calore, di sentirsi accolta e capita, di non sentirsi in pericolo, di non sentirsi sola.
Questo è proprio quello che si crea attraverso la compassione: “una sensibilità alla sofferenza di se stessi e degli altri unita a un profondo impegno nel cercare di alleviarla”.

La mente compassionevole implica quindi la capacità di gentilezza e accudimento verso se stessi e il proprio dolore, oltre a quello degli altri.

Sviluppare una mente compassionevole | D.ssa Stefania Accorsi

Organizzatore

Accorsi Stefania Psicologa Psicoterapeuta